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The Artisan

Opere in metallo di Gianluca Pacchioni

Leggi l'intervista curata dalla Fondazione Cologni a Gianluca Pacchioni, maestro nell'arte della forgiatura dei metalli, nominato tra i 75 MAM -Maestro d'Arte e Mestiere del 2016, l'omaggio creato dalla Fondazione Cologni che racchiude alcuni dei più talentuosi artigiani d'Italia.

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Nato a Milano, con una formazione in economia e commercio, Gianluca Pacchioni si trasferisce a Parigi negli anni Novanta e si immerge nel mondo dell'arte parigino. Travolto dalla passione per la scultura dei metalli, sperimenta da autodidatta in uno studio condiviso al Quai de la Gare. Queste opere sperimentali gli procurano fama e popolarità. Rientra a Milano con il desiderio di combinare le sue idee con la flessibilità, l'esperienza e la creatività degli artigiani italiani. Oggi Gianluca Pacchioni lavora nel suo bellissimo laboratorio di Milano, continuando a esplorare metalli diversi e tecniche innovative.

Ci racconti la sua storia.

Dopo una laurea all'Università Bocconi di Milano, mi sono trasferito a Parigi. Qui, negli anni '90, sono entrato in contatto con l'universo artistico della capitale francese e ho scoperto la mia passione per la scultura in metallo: Ho iniziato a praticarla dapprima come apprendista autodidatta, in uno studio condiviso con altri artisti al Quai de la Gare. Queste sperimentazioni hanno portato alla mia prima collezione di sculture in metallo: pezzi di arredamento presentati dalla Galleria Vivendi in Place des Vosges. Sono stati anni intensi, durante i quali ho assorbito bellezza e creatività partecipando alla vita artistica della città, frequentando gli atelier e gli squat sotterranei. Parigi è democraticamente aperta ai giovani artisti: c'è una cultura della condivisione e un facile accesso agli insegnamenti e alle sovvenzioni pubbliche. Ma la realizzazione artigianale dei pezzi è un'altra cosa: è molto più difficile realizzare il proprio progetto. Il mio ritorno a Milano è stato necessario per lavorare a stretto contatto con gli artigiani italiani e per fare tesoro della loro esperienza e creatività. Il passaggio da designer a "homo faber", che ha segnato la mia storia, deriva da questo stretto rapporto con gli artigiani.

Quale formazione ha seguito? In che modo la sua formazione ha influenzato la scelta della sua professione?

Sono un artista che si è fatto da sé. Ho inventato la mia tecnica e il mio stile. La mia crescita professionale è il risultato di una serie di incontri, di frequentazioni di meravigliosi laboratori con artigiani e artisti che a volte mi hanno ispirato, a volte mi hanno regalato i loro strumenti e le loro macchine; ma soprattutto sono stati una continua fonte di ispirazione. Seguo personalmente tutti gli aspetti del processo creativo e produttivo, nel mio atelier milanese dove ho stabilito la fucina e i laboratori nel 1998.


Quali materiali e quali tecniche utilizza?

La mia ricerca e la mia indagine non hanno mai fine: dal ferro e tutte le sue patine, all'acciaio inossidabile, al bronzo, all'ottone, all'alluminio, alle patine e alle tecniche sperimentali dei metalli liquidi a freddo. Il laboratorio realizza lavori con lavorazioni e tecniche innovative, mescolandole con quelle tradizionali come la forgiatura o la fusione, o in dialogo con quelle orafe. Ad esempio, la tecnica del metallo liquido diventa un nuovo filtro che posso rivisitare e rielaborare con alcuni pezzi storici della mia collezione, come le sculture di fulmini "Cut" o lo specchio scolpito "Pupil". I pezzi, oggi creati con queste tecniche, mi permettono di aggiungere infinite variazioni. Una parte molto importante del processo è quella che riguarda le patine precedentemente ottenute, con cere create ad hoc per ogni esigenza.

Pensa che le giovani generazioni possano essere interessate a seguire le sue orme?

Purtroppo non credo che le giovani generazioni siano realmente interessate a "sporcarsi le mani" anche se, durante la mia ultima esposizione su
a Milano, ho incontrato molti studenti curiosi e intelligenti interessati alle tecniche delle mie opere. Le loro domande erano davvero mirate. Potrebbe essere un segnale positivo!

L'intervista a questo grande maestro è realizzata dalla Fondazione Cologni per i Mestieri d'Arte.

La Fondazione Cologni per i Mestieri d'Arte è un'istituzione privata senza scopo di lucro, fondata a Milano da Franco Cologni nel 1995. Promuove iniziative culturali, scientifiche ed educative per la tutela e la diffusione dei mestieri d'arte. Attraverso le collane editoriali "Mestieri d'Arte" e "Ricerche", pubblicate da Marsilio Editori, si propone di ripercorrere queste pratiche altamente qualificate nel corso della storia fino ai giorni nostri. La Fondazione ha creato la rivista "Mestieri d'Arte & Design" insieme al Gruppo Swan. Attraverso i programmi di apprendistato del progetto "A School, a Job. A Road to Excellence", la Fondazione sostiene una formazione artigianale di alta qualità per le giovani generazioni.


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